Groppello d’Adda “La Palasina”
- Individuazione dell’intervento
La porzione di paese interessata dall’intervento è ubicata nella frazione di Groppello d’Adda, lungo la via M. D’Azeglio.
Se originariamente tale ambito era contestualizzato ai margini dell’edificato, al giorno d’oggi è indubbia l’integrazione dello stesso con il nuovo assetto del paese. Tale considerazione, rapportata all’entità della superficie in gioco, pone immediatamente in risalto la rilevanza che assumerà a livello microurbanistico l’esito favorevole dell’intera operazione di recupero.
L’area misura mq. 5.128,65 compresa l’edificio in restauro denominato la Palazzina.
Il contesto urbano contempla la presenza di edifici a due e tre livelli, e anche da costruzioni mono o bi-famigliari che complessivamente giovano di un buon rapporto tra costruzione e proprie pertinenze, ossia tra pieni e vuoti, restituendo l’immagine di una porzione di paese con corretti rapporti spaziali.
Questa considerazione ha indotto una serie di riflessioni che hanno guidato la proposta progettuale. - Descrizione dello stato dei luoghi
I luoghi si trovano in pessime condizioni manutentive, con buona parte degli edifici crollati, eccetto l’edificio denominato la Palazzina, che si trova in un mediocre stato di manutenzione, ma che necessita di un rapido intervento al fine di evitarne un ulteriore deperimento. La maggior parte del lotto è ricoperto da vegetazione. - Definizione Tecnico-Giuridica dell’Intervento
Per l’attuazione dell’intervento che, come visto in considerazione dell’entità dimensionale assumerà valenze di carattere urbano che andranno oltre i confini dell’intervento, si promuove la formazione di un Piano di Recupero di iniziativa Privata ai sensi dell’Art. 30 della L. 05/08/1978 n. 457. - La Proposta Progettuale
Prendendo atto sostanzialmente del carattere di tale porzione di paese, considerate quelle che sono le altezze degli edifici circostanti, valutando che probabilmente l’intervento in essere costituisce una significativa occasione per introdurre eventuali migliorie anche al contesto, si è operata la scelta di ripercorrere la tipologia della corte, con edifici di due e tre piani fuori terra. Il piano terra è adibito a spazi commerciali e residenziali, raggiungibili mediante percorsi pedonali parzialmente coperti; i piani superiori, con bilocali e trilocali, a destinazione esclusivamente residenziale,
In particolare si sottolinea come gli interventi proposti riprendano, per forma urbana e caratteristiche, il cortile originario, ridando identità ai luoghi che si era persa con il degrado massiccio degli edifici che lo costituivano.
Il cortile della Palazzina ha rappresentato per anni il luogo preferito dai bambini per giocare, ciò sia per l’estensione dello stesso in rapporto ad altri cortili di Groppello sia per l’esistenza di una qualche struttura che permetteva il gioco.
Il progetto ripropone di dar nuova vita a questa funzione e prevede la possibilità che la parte più ampia degli spazi aperti possa essere riutilizzata a tale fine.
Oltre a ciò il cortile rappresentava anche il collegamento pedonale tra la Via Martesana e la via M. D’Azeglio, questa funzione viene riproposta e rappresenta il necessario collegamento trasversale tra le due vie citate; ciò permetterà da un lato, di dare sbocco alla Via Martesana, oggi a fondo chiuso anche per la circolazione ciclopedonale e dall’altro, di dare la possibilità per chi percorre la Via Massimo D’Azeglio di accedere al ponte sul Naviglio Martesana senza dover, per forza, attraversare la Piazza Caprara; ciò non solo accorcia notevolmente le distanze tra i due lati del paese divisi dal Naviglio, ma ripropone, e questa pare la cosa più rilevante, un utilizzo degli spazi urbani costituito da passaggi trasversali alle corti, che rendono le stesse parte integrante del nucleo urbano e non mere microstrutture isolate.
Questo gioco di passaggi pedonali che penetrano e si intersecano tra i vari cortili d’origine agricola, ha caratterizzato fortemente il tessuto pedonale del paese, questo intervento vuole, non solo simbolicamente, riproporre questo modo di vivere gli spazi e riproporre quella sorta di permeabilità pedonale che fa vivere gli stessi e le parti urbane che collega, proponendo un modello di tessuto urbano di grande valore collettivo e di convivenza civile.
Ovviamente non si è potuto trascurare la necessità di prevedere adeguati spazi per la sosta dei veicoli: l’intervento propone un numero di posti auto, ricavati al di sotto del cortile, superiore al numero delle unità abitative previste, inoltre un parcheggio alla fine di Via Martesana permetterà un’agevole inversione di marcia sulla via, ora particolarmente difficile, oltre ad offrire posti auto in una zona particolarmente carente. - Parametri urbanistici dell’intervento
Il volume dell’intervento è pari a mc 9.053,90, esclusa la palazzina in restauro; le altezze massime degli edifici non superano quella dell’edificio in restauro e risanamento conservativo.
Il progetto si regge in equilibrio tra la legittima volontà della proprietà di sfruttare al massimo la possibilità edificatoria e la volontà progettuale tendente il più possibile ad una certo equilibrio tra i gli spazi costruiti e quelli liberi, col fine che a giovarne oltreché l’intervento in oggetto, sia anche più complessivamente il contesto.
Queste sono in linea di massime le considerazioni salienti e sostanziali, per i dettagli costruttivi e materici si rimanda, ai fini di una lettura più immediata e precisa, alle tavole progettuali.
Infine si fa presente che nell’intervento è prevista la cessione pubblica del percorsi pedonali e di un parcheggio per una superficie totale di mq. 542,71.